Dopo due anni di titoli sensazionalistici, polemiche pubbliche e accuse esplosive, la Giustizia ha messo fine a quello che si è rivelato essere un caso di accuse infondate contro Lodovica Mairè Rogati. Il Tribunale di Roma ha archiviato due procedimenti distinti, confermando l’estraneità della Presidente dell’Associazione “IO NON CI STO” alle accuse di stalking e minacce. Un risultato che pone fine a due vicende dai contorni esclusivamente mediatici, che ha visto personaggi pubblici, politici, dispute personali e insinuazioni intrecciarsi in un vero e proprio intrigo.
Il caso Richetti: dall’accusa al nulla di fatto
Era il 2021 quando l’ex senatore Matteo Richetti denunciò pubblicamente Lodovica Mairè Rogati per stalking. Una notizia che fece rapidamente il giro dei giornali, dipingendo la donna come una presunta “persecutrice” del politico del partito Azione di Carlo Calenda. Nonostante i dettagli fossero vaghi, la notizia scatenò un’ondata di attenzione mediatica che catapultò la vicenda nelle pagine di cronaca e nei salotti televisivi.
Ma cosa c’era davvero dietro queste accuse? Secondo il decreto di archiviazione del GIP Marisa Mosetti: NULLA. Le indagini non hanno prodotto alcun elemento a sostegno delle affermazioni di Richetti. Per tale ragione, Lodovica Mairè Rogati ha querelato Richetti con una richiesta risarcitoria di mezzo milione di euro.
Il caso del centro estetico: una faida hollywoodiana
Come se non bastasse, nel 2022, un altro scandalo si abbatteva sulla Rogati. Questa volta l’accusa arrivava da una titolare di un centro estetico romano, tale Ilaria Mollaioli del centro estetico Esthetique Med Lab in via di Vigna Stelluti 166, titolare anche del negozio accanto Il Raviolo, che sosteneva di essere stata minacciata dalla donna dopo una disputa commerciale. Secondo la denuncia, la Rogati avrebbe usato toni intimidatori, arrivando a paventare conseguenze legali e persino fiscali. Una vicenda che, pur apparendo meno grave, contribuì a rafforzare l’immagine negativa della Rogati nei media.
Anche qui, però, la Giustizia ha fatto chiarezza. Il secondo decreto di archiviazione, anch’esso firmato dal GIP Roberta Conforti, ha stabilito che le dichiarazioni della titolare erano totalmente inventate. Nessuna prova, nessuna minaccia, solo dichiarazioni non supportate da fatti. Per questo motivo Lodovica Mairè Rogati ha querelato Ilaria Mollaioli ed il suo compagno Roberto Ansaldi per calunnia, stalking, minacce, diffamazione aggravata.
I media e il linciaggio pubblico
Nel corso di questi quattro anni, il vero Tribunale sembrava essere quello mediatico. Le accuse contro la Rogati sono state amplificate in ogni modo possibile, dai titoli a effetto dei quotidiani alle discussioni in tv e sui social. Personaggi pubblici, opinionisti e persino altri politici, in primis Carlo Calenda, non hanno esitato a esprimere giudizi, alimentando una narrazione che ha messo in dubbio la reputazione di una donna nota per il suo impegno sociale e la sua attività contro la violenza sulle donne.
“È stato un linciaggio feroce” ha dichiarato la Rogati dopo l’archiviazione. “Sono stata trasformata in un mostro senza che ci fosse alcuna prova contro di me. Ma ora, con queste sentenze, la verità è finalmente emersa.”
L’Associazione “IO NON CI STO” ha sottolineato come questa vicenda rappresenti un esempio di quanto sia pericoloso diffondere accuse senza verificarle. “La Giustizia ha fatto il suo corso, ma il danno mediatico resta. Non possiamo più permettere che simili campagne distruggano la vita delle persone,” si legge nella nota diffusa dall’organizzazione.
La conclusione di questa vicenda lascia spazio a riflessioni, ma anche ad inquietanti interrogativi: come è possibile che accuse così gravi abbiano trovato tanto spazio nei media senza un minimo di verifica? È davvero bastata la falsa parola di un senatore e di una titolare di un centro estetico per creare un caso nazionale?
Lodovica Mairè Rogati ha avviato azioni legali contro tutti coloro che hanno alimentato la macchina del fango. “Non lo faccio per vendetta, ma per difendere il diritto alla verità e alla Giustizia,” ha spiegato. E, stando alle voci che circolano, non si tratterebbe solo di politici e giornalisti. Anche alcune figure pubbliche verranno chiamate a rispondere per Diffamazione Aggravata.
Il gossip lascia spazio alla Giustizia
Con i procedimenti archiviati e le accuse smentite, Lodovica Mairè Rogati può finalmente mettere fine a questo capitolo buio della sua vita. Ma il caso rimane un monito per tutti: dietro le quinte delle accuse e delle narrazioni mediatiche c’è spesso una realtà molto diversa. Questa volta, per fortuna, la Giustizia ha avuto l’ultima parola.